Volete per tanto che la Terra riceva quest'urto, per agitar il mare, dall'orbe magno, onde siegua, come da propria real cagion naturale, infallibilmente l'effetto del flusso e del reflusso: e perchè la controversia è importantissima, e la vostra posizione non è molto prolissa, voglio a littera recitarla, acciò ciascuno giudichi dell'efficacia o inefficacia di essa. Doppo dunque di aver apportato varie mutazioni dell'acqua nella barca, agitata o urtata, a car. 418 parlate in questa forma: "Ora, Signori miei, quello che fa la barca rispetto all'acqua contenuta da essa, e quello che fa l'acqua contenuta rispetto alla barca, sua contenente, è l'istesso a capello che quel che fa il vaso Mediterraneo rispetto l'acque da esso contenute, e che fanno l'acque contenute rispetto al vaso Mediterraneo, lor contenente. Séguita ora che dimostriamo, come ed in qual maniera sia vero che il Mediterraneo e tutti gli altri seni, ed in somma tutte le parti della Terra, si movano di moto notabilmente difforme, benchè movimento nessuno che regolare ed uniforme non sia, venga a tutto l'istesso globo assegnato."
1. Risponde il vostro Simplicio: "Questo, nel primo aspetto, a me che non sono nè matematico nè astronomo, ha sembianza di un gran paradosso; e quando sia vero che, essendo il movimento del tutto regolare, quel delle parti, restando sempre congiunte al suo tutto, possa esser irregolare, il paradosso distruggerà l'assioma che afferma, eandem esse rationem totius et partium".
Rispondete voi: "Io dimostrerò il mio paradosso, ed a voi, Sig.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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