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      Ora sappiate che una palla di artiglieria di 100 libbre di peso, nel venir dall'altezza di cento braccia, non consuma minor tempo di quello che facciate voi nel camminare cinque o sei passi o nel correre otto o nove: e se il tempo della caduta di una palla di cento libbre č tanto, quello di una che pesi una sola libbra, che per la dottrina di Aristotile e vostra deve esser cento pių, sarā eguale a quello del cammino di 500 o 600 passi; e voi con franchezza lo chiamerete, per la brevitā, incompartibile?
      Soggiugnete poi, per maggiore dichiarazione della debolezza ed inabilitā della vista, due altri esempi: l'uno, preso dal moto tardissimo dell'orivuolo; e l'altro, dal moto della nave lontanissima, benchč assai velocemente mossa: i quali esempi io veramente non intendo come abbino da fare col nostro proposito; porche nč il moto delle nostre palle ha nč anco la centomilesima parte della tarditā del raggio dell'orologio; nč si domanda che vi constituiate, nel fare la osservazione, lontano dalla torre nč anco la centesima parte di quello che č la nave allora che il suo moto, benchč veloce, apparisce inosservabile. E qui noto che voi, per sostenere in piedi la vostra mal fondata proposizione, avete bisogno che nessuno de' moti del mondo sia nč osservabile nč partibile; onde, fattovi adito da i moti delle artiglierie e delli orologi, quelli incomprensibili per la somma velocitā, e questi per la soverchia tarditā, prendete animo di metter tra questi quei de' gravi cadenti, ancorchč il movimento loro sia egualmente lontanissimo dalle inosservabili velocitā e tarditā. Di pių, se il tempo del moto della palla dell'artiglieria č inosservabile ed impartibile, e questo per la sua estrema velocitā, par bene che ragionevolmente si possa concludere che, all'incontro, la molta tarditā renda il tempo del mobile ed osservabile e compartibile; e ciō bene si vede accadere, mentre lo spazio, che dal raggio si passa, si divide in 24 parti ed anco tal volta in 90 e in 1440, ed in conseguenza il tempo medesimo in ore, in quarti ed anco in minuti(498). Ma che dico io della facilitā del misurare i moti(499) tardi e i spazi loro? voi stesso lo avete prima di me avvertito e scritto, mentre dite che io da semplice vorrei misurare le predette velocitā cosė agiatamente, come se quei mobili cadenti si movessero con i passi(500) della testuggine.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestā il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Aristotile