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      quella dell'A solo; ed essendo che il composto de i due A, B è maggiore di A solo, adunque il mobile AB maggiore si moverà men veloce che il solo A minore: che è contro il supposto. Questi, Sig. Rocco, son progressi matematici, son conseguenze(517), per quanto stimo, non aspettate da voi; e perchè io son certo che persistendo voi nel credere che, cresciuta in A la gravità per l'aggiunta di B, si debba pur crescere la velocità, se non secondo la proporzione del peso, come sin qui avete voluto con Aristotile, almeno in qualche parte, quanto vi giugnerà nuovo se io vi mostrerò che la giunta di B non accresce un capello la gravità di A, nè la crescerebbono le giunte di mille B, e che in conseguenza, non gli crescendo peso, non gli deve crescer velocità, facendovi toccar con mano come in cotal discorso altamente equivocate! So che voi direte(518): Come sarà mai vero che, essendo A e B due pezzi di piombo, questo sopraposto a quello non gli accresca gravità? Ed io vi aggiungo che, quando B fusse anco di sughero, crescerà il peso, e concorro con esso voi in ammettere che A, posto su la bilancia, peserà più con la giunta di B, che fusse non solamente di sughero(519), ma un fiocco di bambagia o un pennecchio(520) di stoppa; e se A pesasse cento libbre, e B un'oncia di piuma, in bilancia il lor composto peserà cento libbre ed un'oncia: ma il servirsi di tale esperienza nel proposito che trattiamo, è discorso vanissimo e fuori del caso. Però notate, e ditemi, Sig. Rocco: se ad una palla di artiglieria di 100 libbre di peso, sospesa o sostenuta da una corda, voi poneste sotto una palma della mano e solamente(521) la toccaste, ditemi, dico, se voi sentireste aggravarvi.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Aristotile