So che risponderete di no, per esser il peso di quella retto dalla corda, ed impeditoli interamente lo scendere: il quale effetto se, tagliata la corda, voi volete con la forza del vostro braccio vietargli, allora sì che sentireste gravarvi sopra la mano, che doverebbe far(522) l'offizio della corda, proibendo alla palla la naturale scesa. Ma quando alla palla posta in libertà voi non contrastaste, ma andaste cedendo allo l'impeto di quella, con abbassar la mano con la medesima velocità con la quale la palla(523) scenderebbe, ditemi di nuovo se voi, oltre al toccarla, sentireste dal suo peso gravarvi. Bisogna assolutamente rispondere che no, perchè niuna(524) resistenza fate alla premura di quel peso. Cavate ora da questo chiaro e breve discorso, che non potendo dirsi esser aggravato se non quello che al grave descendente contrasta, l'unire e soprapporre(525) l'uno all'altro de' sopranominati mattoni, che, per esser eguali, anco voi(526) concedete che con pari velocità scendino, non accresce l'uno gravità all'altro, e però nè anco velocità.
Ma sendo voi di già convinto, e necessitato a confessare la falsità del pronunziato(527) generale di Aristotele, che afferma, le velocità de' mobili di diverse gravità seguire la proporzione di esse gravità, parmi sentirvi(528) insurgere contro il mio detto, che(529) dico muoversi tutti con l'istessa velocità, ed oppormi l'esperienza di due palle di(530) piombo, l'una di 100 libbre, l'altra non maggiore d'un granel di panico(531); delle quali, scendendo dall'altezza di cento braccia, se bene la minima, quando la grande arriverà in Terra, arà calato(532) più della ventimilesima parte di tutta la torre, tutta via(533) non giungerà a basso nell'istesso momento che la grande(534), ma gli resterà per avventura due o tre braccia in dietro: e così nè la mia nè la sua proposizione è vera(535). Prima che rispondere alla vostra istanza, la voglio ingrandire a mille doppi, ed oppormi le particele di un sasso ridotto in minutissima polvere, le quali scenderanno bene nell'acqua, ma quello spazio che una pietra di due o tre libbre passerà in una battuta di polso, quelle non passeranno(536) in molte ore e tal volta in molti giorni, come le acque, torbide per la mistione di simili(537) atomi impalpabili tutto il giorno ci dimostrano, nel non deporgli(538) e chiarirsi se non doppo(539) assai lungo tempo; e di più, contradicendo più apertamente a me medesimo, vi dico che realmente un sasso di 100 libbre si muove più velocemente che uno di 50 o vero 60, ancor che dell'istessa materia o di simile figura(540), e soggiungo che così è necessario che segua.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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Aristotele Terra
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