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      Resiste il mezzo, ancor che in tutto privo di viscosità, con la sua gravità, la quale toglie(549) totalmente il calare a basso alle materie che non siano in specie più gravi di esso mezzo, ed alle più gravi lo concede più e men veloce, secondo l'eccesso maggiore e minore della lor gravità sopra la sua propria; onde veggiamo la maggior parte de' legni scender nell'aria, men grave di quelli, ma non già nell'acqua, e non perchè in essa sia viscosità, ma per essere il legno men grave di quella, come diffusamente dimostro nel trattato delle cose che galleggiano. E qui, per intelligenza di quello che ho da soggiungere, si deve notare, che quelle materie che o da natura(550) hanno una determinata velocità di moto, o pure son costituite in stato di quiete, fanno resistenza alla forza che altro moto gli vuol sopragiungere, e maggiore la fanno secondo che maggiore e maggiore deve esser la velocità del sopravenente moto; e perchè il corpo mobile deve, nell'aprirsi il transito per il mezzo, spingere le parti di esso lateralmente, queste, rimosse dalla lor quiete, resisteranno al novo moto che devono fare(551); ma ben minima e quasi tal volta insensibile sarà la resistenza se minima sarà la velocità, e grandissima e massima se con grandissima velocità doveranno muoversi: e però nel muovere lentamente la mano per l'acqua o il ventaglio per aria, quasi niuna resistenza(552) sentiamo, che bene assai notabile si trova nel voler movergli con velocità; ed una fusta nel mar quieto cederà(553), ma con moto tardissimo, ad un picciolo fanciullo che con un sottil refe la tiri a sè, che poi la forza di 100 schiavi non basterà per superare il contrasto dell'acqua(554), se con troppa velocità dovrà aprirsi per dar luogo alla barca.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069