Il medesimo accade ancora ai mobili men gravi; ma questi, come superanti con minore eccesso la gravità(567) del mezzo, maggiormente vengono impediti, ed in più breve tempo ridotto il lor moto accelerato ad equalità(568): onde l'altro mobile più grave, che più tardi finisce la sua accelerazione, si trova avere anticipato il men grave, ed avere acquistato grado maggiore di velocità; perlochè, continuando(569) amendue di moversi di movimenti ciascuno per sè stesso uniforme, ma questo più(570) veloce di quello, crescendo il tempo e gli spazii che conseguentemente vengono passati, cresce(571) ancora la distanza tra mobile e mobile, e sempre con l'istessa proporzione(572). Ma perchè il parlare così in universale è alquanto oscuro per esser ben capito dal Sig. Rocco, ed io desidero di essere inteso, acciò che ei non si abbia a dibattere in vano per contradirmi, come ben cento e più volte ha già fatto in questa sua operetta, solo per non avere inteso le cose scritte da me, voglio esemplificarli e dilucidargli con un raccolto parlare il mio concetto.
Son dunque, Sig. Rocco, d'oppinione, che pigliando qualsivoglia mobile grave, come, per esempio, tre palle, una di legno, una di pietra e l'altra di piombo, che pesassero, di gravità assoluta, la pietra 4 volte più del legno, ed il piombo 3 volte più della pietra, sono, dico, d'oppinione, che, venendo da qualsivoglia altezza, si moverebbono con i medesimi gradi di velocità per appunto; talchè, partite dalla quiete nell'istesso tempo, si troverebbono sempre di conserva negli stessi momenti(573), tanto nella distanza di 10 braccia dal primo termine, quanto nella distanza delle 100 e delle 1000, e così in tutte le altre; e ciò seguirebbe quando se gli potesser levare gl'impedimenti del mezzo: ma se il mezzo, quale nel nostro caso sia, v. g., l'acqua, sarà più grave del legno, la palla di tal materia non solamente verrà ritardata nello scendere, ma del tutto impedita, e dal peso dell'ambiente estrusa insù, nel modo che tutte le materie comunemente credute leggiere si muovono in su per estrusione, e non in altra maniera, Sig.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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