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      (207) La stampa: questa la quinta; ma l'autografo: questa 5a. - [CORREZIONE]
      (208) registro tutte le altre - [CORREZIONE]
      (209) autore abbia i 13 - [CORREZIONE]
      (210) pur che le bastino - [CORREZIONE]
      (211) non si deve - [CORREZIONE]
      (212) di 15 - [CORREZIONE]
      (213) che gl'abbiano - [CORREZIONE]
      (214) all'intelletto nostro - [CORREZIONE]
      (215) Dopo correzioni, GALILEO scrisse in G, dapprima, quanto appresso: Cominciando dunque a lavorare, già chiara cosa è che tutte le indagini le quali ci rendono la stella nuova per infinito intervallo sopra le stelle fisse, errano nel porla troppo alta, onde la correzzione si ha da fare col moderar quelli eccessi o mancanze di gradi o minuti presi con errore nell'osservare, in maniera che il calcolo ritiri la stella nuova da una lontananza impossibile ad una non impossibile. Ora, mentre che noi anderemo pian piano ritirando ed abbassando la stella, assai prima la condurremo nel firmamento che sotto la [vedi figura luna.gif], dove ella non può scendere senza passar per gli orbi delle fisse e di tutte le stelle erranti. Però, se giudicar si debbe che tanti astronomi abbiano, nell'osservare, più presto errato di poco che di molto, tutte le indagini che subblimavano esorbitantemente la stella nuova, emendate, applaudono all'opinione di quelli che la stimano essere stata nel cielo e altissima; e le indagini a favor di questa parte sono molte più in numero che le contrarianti, ed anco fatte da i più stimati astronomi, come vedremo appresso.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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