- [CORREZIONE]II(315) Nell'esemplare dell'edizione originale posseduto dalla Biblioteca del Seminario di Padova, dopo le parole "Eccomi a servirvi", che sono a pag. 325, si vede un segno di questa forma "("; e dopo la pag. 408, sulla quale termina la Giornata terza, sono inserite alcune carte che contengono, di mano di GALILEO, la seguente aggiunta, a cui precedono le parole pur di GALILEO: "( a fac. 325 va il seguente discorso, al segno (":
SIMP. Di grazia, signori, permettetemi che io riduca a tranquillità la mia mente, che ora mi ritrovo molto fluttuante per certo particolare pur ora tocco dal Sig. Salviati, acciò che io possa poi, spianate che siano l'onde, più distintamente ricever le vostre specolazioni: imperò che non ben s'imprimano le spezie nello speccio ondeggiante, come il Poeta latino graziosamente ci espresse dicendo:
............ nuper me in littore vidCum placidum ventis staret mare.
SALV. Voi avete molto ben ragione, e però dite i vostri dubbii.
SIMP. Voi avete ultimamente spacciati per egualmente d'ingegno ottuso quelli che negano alla Terra il moto diurno, perchè non si veggono da quello trasportare in Persia o nel Giappone, e quelli che son contrarianti al moto annuo per la repugnanza che sentono nel dovere ammettere che la vastissima e gravissima mole del globo terrestre possa sollevarsi in alto e quindi calare abasso, come converrebbe che facesse quando intorno al Sole con tal movimento si rigirasse: ed io, non prendendo rossore d'essere annumerato tra questi sciocchi, sento l'istessa repugnanza nel mio cervello, quanto però a questo secondo punto che oppone al moto annuo, e massimamente mentre veggo quanta resistenza faccia all'esser mossa anco per piano, non dirò una montagna ma una pietra che piccola parte sia d'una rupe alpestre.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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