Et quel principio, che io le dissi che si potrebbe dimostrare, pò far ciò che vuole, per ciò che chi ha un poco di pratica del dimostrare, quasi che patet sensu, per dir così.
Io non ho mancato di scriver a Monsig.r del Monte per la sua lettura di Fiorenza, e se le mie parole haveranno credenza, lei l'ottenerà al sicuro; e mi rincresce che non habbi ottenuta quella di Pisa, come sarebbe stato suo et mio desiderio. La mi comandi pur liberamente, che la servirò sempre con tutt'il core, siccome sono obligato ai meriti suoi. E le bascio le mani.
Di Pesaro, alli 22 di Luglio del 1588.
Di V. S.
Ser.reGuidobaldo de' Marchesi del Monte.
Fuori: Al molto Mag.co Sig.r mio Hon.doIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
21*.
GUIDOBALDO DEL MONTE a GALILEO in Firenze.
Pesaro, 16 settembre 1588.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 22. - Autografa.
Molto Mag.co Sig.r mio Hon.do
Mi dispiace assai che 'l suo negotio vadi così alla lunga, che quando sarà terminato in bene, io ne sentirò contento grandissimo; e se in questo mezzo le parerà che io debba far altro, mi avisi, chè non mancarò di adoperarmi caldamente, per quanto si estenderanno le mie deboli forze.
Circa il problema propostoli delli tre circoli, Pappo nel quarto libro, alla decima propositione, mi fece venir voglia di trovarlo, perchè Pappo non insegna di trovarlo(61); e così doppo molto fantasticare lo trovai, et lo mandarò a V. S., se ben io spero di servirmene un giorno in istampa; ma lei è tanto cortese verso di me, che non voglio mancare: ma non posso adesso, perchè io l'ho fra certe mie carte, che Dio sa dove sono, per haver assai scombossolato il mio studio, essend'io stato fuori, dove mi bisognarà forse tornare.
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