Io desidero di levarmela dinanzi, che non la posso più vedere; anzi sono di animo di mandar fuora prima la Prospettiva, e poi la Cochlea(109).
Io scrissi a questi giorni un'altra mia a V. S., ma ella doveva esser a Fiorenza; e gli davo nuova che un dottor Adriano(110) Romano(111), di Lovanio, mi ha mandato a donar un libro suo, che lo chiama Ideae mathematicae, sive Methodus polygonorum, il qual tratta del descrivere le figure poligone, ma per via di calcolo, tutto per via d'approssimatione, con i numeri: e ci sono le propositioni e le praxi, ma non c'è niuna dimostratione, che me ne sono molto maravigliato.
Al S.r Pinello V. S. farà un bascia mani, ringratiandolo che tenghi memoria di me; e gli ho invidia, che vorrei esser ancor io tal volta alli loro colloqui. E le bascio le mani, e mi comandi.
Di Monte Baroccio, alli 3 di Settembre del 1593.
Di V. S.
Ser.reGuidobaldo dal Monte.
52*.
ALESSANDRO SERTINI a GALILEO in Padova.
Firenze, 19 novembre 1593.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 23. - Autografa.
Molto Mag.co Sig.r mio Oss.mo
Che devo io scrivere al mio Sig.r Galileo? pregarlo per certo ch'egli mi voglia favorire di quello che io sommamente desidero e di che io sommamente conosco haver mancamento, ciò è della grazia sua, la quale posso credere che si sia dilungata da me, vedendo che egli non ha più memoria del fatto mio. Ma per vedere s'io la posso riacquistare per mezzo della poesia, come io l'acquistai primieramente per mezzo dell'istessa, vi mando, Sig.r Galileo, un sonetto composto il dì de' Morti per memoria del mio fratello, che sia in gloria.
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