Il S.r Federico accetta la ragione ch'adduce V.S. per il libro di cui gli diede intentione, et resta insieme meco desideroso di servirla. Et le bacio la mano.
Di Napoli, a 3 d'Aprile 1599.
Di V. S.
S.r Galileo Galilei.
per servirlaIl Duca d'Acerenza.
Fuori: Al molto Mag.co et Ecc.mo S.rIl S.r Dottor Galileo Galilei,
a Padova.
64*.
AGOSTINO DA MULA a GALILEO in Padova.
Venezia, 3 luglio 1599.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 27. - Autografa.
Molto Mag.co et Ecc.mo S.r mio,
Io haveva da esser li giorni passati a Padova, et mi sono incontrati tanti affari che mi hanno tratenuto, che non so quando che io possa venirvi. Per questo prego V.S. che mi favorisca di pigliarsi fatica di vedere quelle metope che la sa che sono da quel bocalaro; et perchè mi è stato fatto dire che le sono cotte et che io mandi a pigliarle, et da altra parte sono avvisato che le non hanno havuta cottura a bastanza, procurare che siino poste una altra fiata in fornace, acciochè, reccevendo nova cottura, possano resister alla ingiuria de i tempi, dovendo esser poste in opera al scoperto. La mi faccia gratia di operar che sia fatto questo servitio quanto prima, perchè il tempo insta, et li murari, per aspettarle, rittardano l'opera. Il scultore, che le ha fatte, ha obbligo di farle cuocer a sue spese a perfettione, et ha lasciato questo carico al bocalaro, dove sono esse metope: pur se per farle dar questa ultima cottione bisognasse spender qualche cosa, mi contenterò farlo, quando non possi far altro. La prego a perdonarmi il disturbo et commandarmi: et le bascio le mani.
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