Et con tal fine le desidero ogni vero bene, et bacio le mani al Cl.mo S.r Benedetto Giorgio.
Di Ven.a, li 24 Agosto 1599.
Di V. S.
per servirlaAnt.o Quirini.
Fuori: Al molto Mag.co et Ecc.mo Sig.r mioIl Sig.r Galileo Galilei, lettor delle Mathematiche nello Studio di
Padova.
68.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Padova.
Venezia, 1° settembre 1599.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 33 e 34. - Autografa.
Molto Mag.co et Ecc.mo S.r
Io sento grandissimo discontento, vedendomi imbarazzato in un negotio nel quale, havendo a trattare con persone di grandissima auttorità, vedo che ogni mio uffitio si può quasi assolutamente dir inutile et infruttuoso. Tre volte mi son trovato col'Ill.mo Contarini(151), dal quale mai ho potuto trare pur una parola cortese; anzi una volta mi ha detto, che quando non si voglia aquetarsi al dovere, si farà dal loro canto altra delibe[razione...] conformità: intendo da altra parte che egli si lamenta de' suoi nepoti(152), perchè non facciano altro che tormentarlo in questo proposito; onde io vedo che con questo soggetto ogni uffitio è anzi dannoso che giovevole. L'Ill.mo Zane(153), col quale ho parlato più volte, persevera nella medesima gentilezza et cortesia di prima, et concorrerà volontieri a dar a V. S. Ecc.ma ogni satisfattione. L'Ill.mo S.r P.r Donado, col quale ho parlato, mi ha corrisposo veramente con parole assai cortesi et molto honorevoli della persona di V. S.; et anco nel corso del suo ragionamento ha dimostrato far gran stima di quella lettura; et si dilatò assai in questo proposito meco, presente pur l'Ill.mo Contarini, il che mi persuasi anco esser fatto ad arte: et la conclusione del ragionamento fu, che il Moletti non passò il segno delli 300; che l'essempio di Bologna non haveva luogo in questo Studio, perchè vi era mancamento di danaro; che il viver della catedra solamente era quasi impossibile, e che delle lettioni private bisognava farsi pagare; ma però che, quando gl'altri si contentassero, si vederebbe arrivar alli 350, mostrando di condescender a questo per singular gratia; et in fine pregandomi et protestandomi, con maniera però assai cortese, che non volessi pretender più, perchè, mettendo questo essempio in confusione tutto lo Studio, averei procurato quello che, come gentil'huomo venetiano e di giuditio (per dir come Sua S.ria Ill.ma disse), non mi si conveniva tentare; che già havevo assai abondantemente sodisfatto all'amicitia che tengo con lei, all'obligo che asserivo haverle, et a quel favore et aiuto che i veri gentil'huomini sono tenuti prestare a virtuosi che meritano; et che, sicome fin qua restava molto ben edificato de' buoni offitii che havevo fatto, così gli pareva che mi dovessi hormai aquietare, et procurare anco che V. S. Ecc.ma si aquetasse, et conoscesse che con lei si è fatto quello che con altri non s'haverebbe fatto; et che quando con lei si volesse passar più avanti, questo sarebbe un chiamare tutti i dottori a Venetia et nutrirli in speranze indebbite, alle quali non saria possibile dar alcuna satisfattione; che, havendomi io così ardentemente adoperato per V. S. Ecc.ma, si persuadevano che io fossi molto suo amico, et che per consequenza stimavano che, et per l'auttorità dell'amicitia et per le molte ragioni che io haverei potuto addurle, l'haverei senza dubbio fatta contentare; che le scrivessi, che haveriano attesa la risposta.
| |
Benedetto Giorgio Ven Agosto Quirini Galileo Galilei Mathematiche Studio Padova Contarini Zane Donado Contarini Moletti Bologna Studio Studio Sua S Venetia
|