N. S. vi contenti.
Di Padova, li 25 di Agosto 1600.
Vostro A[ff.]o Fig.loG. G.
La lettera di Suor Contessa l'ho mandata poi a suo frate[llo].
Fuori: Alla sua Car.ma et Honor.da Madre
M.a Giulia Galilei.
Firenze.
72.(160)
GALILEO a [GIO. BATTISTA STROZZI in Firenze].
Padova, 5 gennaio 1601.
L'autografo era a car. 422 del cod. Strozziano N.° 973, al quale, di mano "dell'Abbate Luigi di Carlo Strozzi. 1677", è preposto il titolo "Lettere originali di letterati, scritte a Gio. Batta Strozzi il Cieco". Detto codice ora è il Magliabechiano VIII. 2. 1399; ma quella carta 422 fu sottratta, e dell'autografo galileiano è rimasta traccia solo nell'indice iniziale. Ricomparve nella raccolta TRÉMONT et BOILLY, da questa passò nella BOVET(161), nel catalogo della quale fu dato in facsimile: venduto all'asta per il prezzo di lire 690, pervenne alla raccolta ARRIGONI(162), da cui passò finalmente a quella GNECCHI.
Molto Ill.re Sig.re et Pad.ne Osser.mo
La bellissima sestina et la gratissima lettera di V. S. mi sono state di doppio contento: questa, recandomi testimonianza della memoria che tiene di me; et quella, dell'opinione che ha V. S., ch'io possa gustare ancora delle poetiche bellezze. Et invero, se pari al gusto et diletto fusse in me il giudizio, già per mia sentenza haveria la sua sestina sopra ogn'altro poema di tal genere vittoria; e confesso a V. S. haver veduto quello che, o per la difficoltà del componimento, o pur(163) per mia insatiabile ignoranza, non sperava di veder mai, cioè sestina il cui alto, vago et chiaro concetto non fusse dalla strettezza degl'oblighi superato.
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