Et del tutto mi farà gratia, come ne la prego grandemente, avisarmi. Con che fine torno a dedicarmele servitore et l'abbraccio strettissimamente.
Di Verona, li 3 Novembre 1604.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDeditiss.o Serv.re
F. Ilario Altobelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r P.ron Oss.moIl S.r Galileo Galilei, Matem.co di
Padova.
107*.
ILARIO ALTOBELLI a GALILEO in Padova.
Verona, 25 novembre 1604.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 51. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r P.ron Col.mo
Tengo molto cara la risposta di V. S. gentilissima, godendo insieme l'amore che scuopre verso di me, e che così presto l'habbi accecata per mio gusto, e che l'occasione di questa maravigliosissima maraviglia del cielo, donata per ultima luce all'ultimo della penultima età del mondo, facci conoscere gl'ingegni e la verità della natura celeste, nei secoli precedenti sin alla prima origine d'ogni cosa non mai più così chiaramente testificata. Questo è impossibile che sia globo sospeso nell'aria elementare per cagion di freddo et humido, pasto del foco celeste, mentre vediamo che non ha nessun moto proprio, nè retto nè obliquo nè confuso, che saria impossibile ad intenderlo, stante la liquidezza e continua concitatione varia dell'aria. Non è dissimile dall'altre dell'ottava sfera, non ha mut[ato] mai colore, scintilla più d'ogni altra fissa a quali solo e per natura propria, et il suo sito rende possibile ogni impossibilità conietturata di Aristotile, distrugendo ogni sua imaginatione, poi che è in parte australe nel zodiaco, vicino all'eclittica, in segno igneo e fra pianeti calidissimi nata, nè teme la faccia del sole che già l'asconde, sì che è cosa manifesta ch'ella habbi ottenuto il suo trono infra le fiamme ardenti.
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