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      Non materia: perchè, o che sarebbe stata sempre informe, et così si concederia il vacuo; o che sarebbe stata formata, et così si dovrebbe prima corromper quella prima forma, acciochè potesse ricever questa nuova: ma non s'è veduta in cielo tal corruttione; adunque ciò esser non può. Non efficiente: perchè non puol esser quell'elemento nè altro cielo. Non elemento: perchè seguirebbe che il corpo più ignobile et inferiore superaria il maggiore et più degno; oltre che si darebbe attione dalli elementi nel cielo, il che è contrario alla filosophia d'Aristotile. Non altro cielo: perchè seguirebbe che uno fosse all'altro contrario, et simili effetti molto più frequenti si vedriano. Non per moto locale: poichè, essendo la luce ne' cieli causata dalla parte più densa delli suoi orbi, non posso comprendere come il moto locale possi causare densità maggiore, se li cieli sono, come sono realmente, sodi et duri, sì come si cava d'Aristotele nelle sue Metheore, il qual vuole che i cieli causino calore per l'attritione dell'aria, il che non potrebb'essere se i cieli non fossero sodi et densi, come benissimo nota Alessandro Afrodiseo in quel loco. Di più, non potrian le stelle fisse tra loro sempre conservar l'istesse distanze in un moto così rapido com'è il diurno, dovendosi massimamente mover per altri moti ancora. Ma che? non saria necessario che se per la generatione di questa nova luce il cielo in altra parte si fosse fatto più denso, che in altra parte poi fosse divenuto più raro? et così qualch'altra stella fusse smarrita, per esser divenuto più raro il cielo in quella parte?


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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