Due sono le oppositioni che se li potrebbono fare: una, che la parte densa inferiore verso la superiore, se ben a quella unita, ci causarebbe qualche diversità d'aspetto; l'altra, che in instanti non sarebbe stata osservata così grande come è, ma che a poco a poco si sarebbe generata, nell'applicarsi insieme queste due densità. Alle quali però facilmente io posso rispondere, dicendo, alla seconda, che da chi bene è stata osservata, fu prima scorta più picciola, poi si è a poco a poco aggrandita, maggior lume di giorno in giorno acquistando. Potrei risponder ancora che li molti vapori, per le precedenti piogge, s'erano tra quella luce e la nostra vista nell'aria frapposti; nel principio del suo apparere la facessero parer tale et di tanta grandezza, con tutto che fosse d'assai minor mole. Si potrebbe anco dire che forse non fu osservata prima che havesse(241) notabile quantità, perchè (da chi non l'havesse osservata a bella posta, il che non è da dirsi, non potendo saper alcuno che ci dovesse tal luce in quei tempi apparere) non sarebbe forsi fuori di ragione pensare che da niuno fosse avvertita nel suo primo principio visibile, sì come anco è da credere di quella stella che apparve del 1572, che sì come a poco a poco svanì, come nota il Clavio, così anco a poco a poco si generasse, se ben non fu prima osservata che fosse grandissima. Alla prima poi, dicendo che il cielo di Saturno rispetto il firmamento non può causare notabile diversità d'aspetto, tanto meno che io suppongo le due densità connesse et unite una sopra l'altra, sì che tra esse non vi si frapponga altro corpo; poi che ponendo la densità di sotto nell'orbe deferente l'apogeo di Saturno et quella di sopra nel ciel stellato, senza dubbio la densità di sotto rispetto quella di sopra non può causare paralasse alcuna, se ben fosse alquanto inferiore dell'altre stelle fisse.
| |
Clavio Saturno Saturno
|