Mi è più di una volta stata fatta instanza dal nostro gentilissimo S. Orazio Cornacchini, che io dovessi mandare a V. S. Ecc.ma copia di tre letioni fatte da me in publico(244) sopra il lume apparso circa(245) li 9 di Ottobre in cielo, il quale sotto nome di stella nuova viene addimandato, affermandomi ciò esser da lei molto desiderato. Io mi sono sin qui scusato con detto Signore, sì perchè conosco la debolezza de i miei discorsi et quanto siano indegni di comparire nelle mani di V. S. Ecc.ma, sì ancora perchè, sendo quasi che stato messo in necessità di publicare le dette lezioni, potevo allora occupar V. S. E. per un'hora in leggerle, prorogando intanto il tempo di farla più certa, di quello che è, del mio poco avvedimento. Sono poi andato differendo tal publicazione, et sono anco per differirla per qualche giorno, perchè il fermarmi solamente nel dimostrare, il sito della nuova stella essere et esser sempre stato molto superiore all'orbe lunare, che fu il principale scopo delle mie letioni, è cosa per sè stessa così facile, manifesta et comune, che al parer mio non merita di slontanarsi dalla catedra; dove bisognò che io ne trattassi in grazia de i giovani scolari et della moltitudine bisognosa di intendere le demostrazioni geometriche, ben che apresso li esercitati nelli studii di astronomia trite et domestichissime. Ma perchè ho hauto pensiero di esporre ancora io, tra tanti altri, alla censura del mondo quel che io senta non solo circa il luogo et moto di questo lume, ma circa la sua sustanza et generatione ancora, et credendo di havere incontrato in opinione che non habbia evidenti contradizioni, et che per ciò possa esser vera, mi è bisognato per mia assicuratione andar a passo lento, et aspettare il ritorno di essa stella in oriente dopo la separatione del sole, et di nuovo osservare con gran diligenza quali mutationi habbia fatto sì nel sito come nella visibile grandezza et qualità di lume: et continuando la speculazione sopra questa meraviglia, sono finalmente venuto in credenza di poterne sapere qualche cosa di più di quello in che la semplice coniettura finisce.
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S. Orazio Cornacchini Ottobre
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