Ma con l'occhio non si può dar conto de' minuti: il meglio sarà chiarirsi quando si farà vedere nel meridiano, per non far tanti imbrogli et passar per tanti dubi.
Et questo è quanto le posso dir per servirla pro nunc, alias, ubique et semper. Dio la conservi sana, et mi ami come ha cominciato.
Di Verona, li 10 Genn.o 1605.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.re
F. Ilario Altobelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r Oss.moIl S.r Galileo Galilei, Mat.co di
Padova.
115*.
OTTAVIO BRENZONI [a GALILEO in Padova].
Verona, 15 gennaio 1605.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 70-73. - Autografa.
Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Di raro sogetto, d'altissima impresa, da et ordinario ingegno et picciole forze, chiede V. S. Ill.re et Ecc.ma il parere. Sogetto degno di lei, impresa già sufficientemente da grand'huomini discussa, può malagevolmente far apparer i pensieri miei allevati d'industria, non che d'ingegno et forti raggioni ripieni. Io nondimeno devo haver solo riguardo a i commodi suoi, et forse, come che altre volte m'ha fatto degno de' suoi famigliari(250) et frequenti raggionamenti, nè anco a questa volta li rincrescerà legger un foglio scritto, che rappresenta l'affettione e 'l desiderio mio di servirla. Nè in scriver di questo soggetto prendo maggior baldanza, perchè sin hora sii, hormai per il valor de' grand'huomini, sufficientemente dicchiarito; poi che dal solo consiglio de' suoi commandi, quanto più brevemente potrò, farò compendio di quanto altrevolte, per mio solo creder, ho raggionato et per lettere più difusamente scritto.
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