Quanto alla causa sua che verte a' Consiglieri(258), sentirete il successo dal vostro procuratore, che altro sopra ciò non dirò, restando al vostro servitio, me li raccomando.
Di Fiorenza, li 4 di Giugno 1605.
Di V. S. Ill.re et Ecc.teS.r Galilei.
Aff.mo per servillaVinc.o Giugni.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.te S.r mio Oss.moIl S.re Galileo Galilei, leggente in
Padova.
121.
GALILEO a NICCOLÒ GIUGNI in Firenze.
Venezia, 11 giuguo 1605.
Autografoteca Azzolini in Roma.-A LUIGI AZZOLINI la presente lettera fu ceduta da EMILIO SANTARELLI, che l'aveva avuta da FRANCESCO TASSI, il quale l'aveva tratta dall'Archivio GIUGNI.
Molto Ill.re et Rev.mo Sig.re Cole.mo
Per una affettuosissima lettera dell'Ill.mo Signor padre di V. S. Rev.ma ho compresa la relazione fatta da V. S., proporzionata più alla bontà et nobiltà dell'animo di V. S. che al mio merito: ma non si comprenderia l'eccesso della sua bontà, se i suoi offizii pareggiassino solamente, e non sopravanzassino, gl'altrui meriti. Ho anco inteso quanto è stato trattato con coteste A. S.me, che sarà causa di farmi rivedere in breve V. S. R.ma e ricompensare in parte i miei mancamenti, tuttavolta che avanzi a V. S. tempo di prevalersi della mia servitù.
Io sono ancora in Venezia; ma spero domani tornarmene a Padova, essendosi terminata la mia lite(259) nel modo che più diffusamente scrivo all'Ill.mo Signor suo padre. Di Padova mi partirò quanto prima habbia regolate le cose mie, e sarò a riveder V. S. R.: alla quale in tanto mi ricordo servitore devotissimo, e con ogni reverenza bacio le mani.
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