La supplico in ciò, et me li rendo affezionatissimo: et li bacio la mano, pregando il Signore Iddio che li dia il colmo di ogni suo desiderio.
Di Fiorenza, li 5 di Novembre 1605.
Di V. S. Ill.re et Ecc.ma
Le parole di S. A. funno queste: Vinc.o, questi Clar.mi (263) ànno per male le lettere de' Principi; però io voglio che lo faccia il mio Residente: serva per suo aviso, quanto basta, et non altro; et al suo tempo soleciti il Residente, chè farà più che la lettera, dicendo da parte di S. A.
Aff.mo et per s.llaVinc.o Giugni.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl S. Galileo Galilei, in
Padova.
127.
GALILEO a [CRISTINA DI LORENA in Firenze].
Padova, 11 novembre 1605.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I., T. IV, car. 18. - Autografa.
Ser.ma Mad.ma et mia Sig.ra Col.ma
Haverei, per mia naturale disposizione et per l'amicizia che ho antiquata col S. Camillo Giusti, procurato sempre che l'opera mia dovesse esser al S. Matteo Giusti di aiuto nelli studii delle matematiche. Hora che ci si aggiugne il comandamento di V. A. S.ma (264) l'haverò per mia impresa principale, sì come sono per antepor sempre i suoi cenni ad ogn'altro mio affare, reputandomi allora haver segno di participare della grazia di V. A. S., della quale vivo sommamente avido, quando mi darà occasione di ubidire a i sui comandi.
Io sto aspettando che mi siano mandati li due strumenti d'argento, per poterli segnare et rimandare perfetti. In Venezia ho fatto dar principio ad intagliare le figure che vanno nel discorso circa l'uso di esso mio strumento; et intagliate che siano, farò subito stampar l'opera(265), consecrandola al nome immortale del mio Ser.mo et Humaniss.o Principe.
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