I studii miei caminano secondo la qualità della stagione, cioè addiacciati, nonchè freddi, massime che la spessa mutatione delle ville et le continue caccie ci rubbano quella parte del tempo che sarebbe più proportionata a gli studii. Pure il Ser.mo Sig. Principe, mio Signore(282), dice che quando la Corte sarà a Pisa, vuol far prova di ricordarsi, si non tutto, almeno qualche parte di quello che apprese da V. S. l'estate passata; et io m'ingegnarò di valermi dell'occasione. Intanto piaccia a lei di conservarmi nella memoria sua, assicurandosi ch'io le sono affezzionatissimo, sì come le è anche affezzionatissimo et desideroso di farle servizio il mio S.r zio. Dalla risposta del Ser.mo Principe potrà V. S. vedere ch'io non ho mancato di obbedirla, in presentare all'A. S. la sua lettera. Ho complito alcuni di questi SS.ri in nome di V. S., com'ella mi comanda, et tutti le baciano le mani. Il che fo anc'io con il maggiore affetto che posso.
Di Cerreto, il dì 12 di Gennaro 1606.
Di V. S. molto Ecc.te et molto Mag.caAl S.r Galileo.
Aff.mo Ser.reFerdinando Sarac.llo
Fuori: Al molto Ecc.te et Ill.re S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
134*
VINCENZO GIUGNI a GALILEO in Padova.
Firenze, 21 gennaio 1606.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 169. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.re et Ecc.te S.r mio,
Rispondendo alla sua de' 6, gli dico haver ricevuto li compassi con tutte le sue appartenenze(283) et la poca punta rotta, la quale ho consegnata, insieme con l'altre, a Maestro Raffaello, acciò li segni; et io gli darò vista di quello lasciasti a Niccolò, mio figliuolo, acciò che con tal essempio possa manco errare.
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