Ill.re et Ecc.mo Sig. Hon.moL'impedimento che sopravene a V. S. Ecc.ma, per lo quale non vene col Sig. Veniero a rittrovarmi, mi dispiacque per l'effetto che concerneva all'interesse mio, ma certo molto più per la cagione che tanto importava a lei; et havendo ultimamente inteso l'inifirmità sua, n'ho preso singolar dispiacere, e tanto ch'io non posso esprimerlo. Voglio sperare che all'arrivo di queste ella sia ridotta in sanità, et che forse habbia dato prencipio a pensare il modo di venir qui avanti ch'io parta.
Quest'anno i vini da Buri molto famosi non sono riusciti dolci, et quelli da Rosazzo sono tra il dolce et il garbo; ma nel costo riescono salati, poichè si vendono cinque lire il secchio, prezzo che, s'è come sono avisato, è l'istesso che la Malvasia in Venetia. Io, con tutto questo, ne ho compro tre mastelli, uno de' quali ho mandato al S.r Donà Moresini, che me lo ricercò, uno si è quasi bevuto, et un altro si è fatto mez'acqua, nè è cosa degna di lei. Qui ho gustati vini d'Istria, moscateli e ribole assai buone, et l'anno venturo spero farne qualche provisione per qualche amico et per qualche amica; e se vi sarà occasion di messo, vederò in una caneveta mandarne tanto a V. S. Ecc.ma, che possi consigliarmi di quale dovrò provedere.
Hebbi già due mesi i saladi et le marzoline che V. S. Ecc.ma mi mandò; ma perchè non venero sue lettere, io non l'ho mai ringraziata, perchè sì come nelle risposte uso qualche diligenza, così nelle proposte riesco negligentissimo: ma con lei sarà questo poco errore, sapendo che il fine suo in presentarmi non fu di riceverne ringratiamento, ma bene di farmi godere di queste sue buone cose.
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