Si sono fatti in questa città ragionamenti longi, in diversi luoghi, sopra il negotio che ella ha per mano; et sono stati alcuni ch'hanno detto di volere venire costà, et non mancano di quelli che tengono la parte Caprina, essendo abondanza oggi dì de caproni et buffali. Io sto aspettando la lieta novella, et in tanto a lei auguro ogni maggior gloria, piacendomi grandemente che Girolamo sia stato et sia per trovarsi con lei. Non manco di tenere vivo il negotio da Verona come da me, che è anco il vero: al ritorno di V. S. sarà forza dare una volta là. Et con tal fine me le raccomando.
Di Padova, li 24 Aprile 1607.
Di V. S. molto Ill.tre et Ecc.maAff.mo et Oss.mo
G. A. C.
Fuori: Al molto Ill.tre S.r Ecc.moIl S.r Galileo Galilei, sempre mio Hon.mo, a
Venetia.
Al magazen delli portalettere.
158*.
GIACOMO ALVISE CORNARO a GALILEO in Venezia.
Padova, 25 aprile 1607.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 85. - Autografa.
Molto Ill.tre et Ecc.mo mio Hon.mo
Ho veduto quel tanto che V. S. Ecc.ma mi ha scritto nelle sue di oggi, et mi piace grandemente che sia seguito(314) ciò che ho sempre presuposto dal valore suo. Che 'l Capra habbi negato sì gran verità della mia attestatione(315), non havrei mai creduto. Haveva fatto lettere a' S.ri Rifformatori, querellandomi della sfacciataggine di costui; ma ho pensato poi di far che Girolamo(316) ne tratti lui, et li scrivo le rinchiuse, raccomandandole a V. S., non tanto per il ricapito, quanto perch'ella discorri con esso intorno questo fatto. Pare a me che si doveria scacciare di questa città il caprone et il capretto, perchè sono tutta dui colpevoli; et se li S.ri Rifformatori non faranno tal provisione, io procurarò di ottenerla di qua.
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