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      Assicurisi adunque di me, sì come gli stessi avversari, che io non ho passato i termini dell'huomo da bene, quantunque, secondo l'occasion datami, habbia ribattuto le morsicature, perchè l'ho fatto con piacevolezze e motti e facezie, senza animosità veruna. Anzi ne ringrazio gli avversari, che nel medesirno tempo mi hanno sollecitato negli studi e aperta la strada a offerirmele per servi[r]la, come che altro essi ne sperassero. Io me le profferisco con ogni affetto, aspettando occasion da lei di mostrarlo con l'effetto, e le bacio la mano.
     
      Alli 24 di Giugno 1607, di Fiorenza.
      A V. S. Ill.re et Ecc.teS.re
      Lodovico delle Colombe.
     
      Fuori: All'Ill.re et Ecc.te Sig.rGalileo Galilei, Pad.e Oss.mo
      Padova.
     
     
     
      160*.
     
      GALILEO a COSIMO DE' MEDICI [in Firenze].
      Padova, 24 agosto 1607.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Ga1., P. VI, T. V, car. 7. - Autografa.
     
      Ser.mo Principe et mio Sig.re Col.mo
     
      Io non solo con la presenza, ma tardissimo ancora con queste poche righe, comparisco avanti l'A. V. S.ma et di questa mia tardità et la causa et la scusa le mando nell'alligato libro(321), scritto in mia difesa et giustificazione contro alle calunnie di un temerario, il quale con fraude arditissima si era voluto publicare per inventore del mio Compasso Geometrico, chiamandone di più me usurpatore; la qual cosa essendo troppo progiudiciale all'honor mio, mi ha ritenuto qua per convincerlo di falsità avanti gl'Ill.mi Sig.ri Riformatori, et fargli supprimere il suo libro nel modo che l'A. V. S. potrà, da questo mio et dalla sentenza dei medesimi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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