Pagina (211/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Solo sospiro la ampiezza dell'orizonte vostro, ma molto più la vostra conversatione, con la quale volentieri ragionarei di presenza e di questo e di molte altre cose, che con non poche fatiche vado alla giornata guadagnando.
      Mi farete favore darmi nova del mio Sig.r caro Galileo, e, se è possibile, communicateli questa mia, acciò se S. S. con più essatta osservatione havesse notata la sudetta apparenza, me ne dia copia: e scriveteli che io tengo desiderio di servirlo, conforme a' segnalati e grandi meriti suoi(334)....
     
     
      168.
     
      GALILEO a CURZIO PICCHENA in Firenze.
      Padova, 16 novembre 1607.
     
      Bibl. Naz. Fir. Questa lettera, della quale l'autografo non giunse insino a noi, fu pubblicata per la prima volta tra le Lettere storiche, politiche ed erudite raccolte da Antonio Bulifon, ecc. In Pozzoli, 1685, pag. 200-204 e ne abbiamo copia di mano di Vincenzio Viviani nei Mss. Gal., P. VI, T. V, car. 15 e 16. L'edizione del Bulifon non deriva da questa copia, la quale ha lezioni manifestamente scorrette; si può bensì sospettare che sia stata condotta direttamente sopra l'autografo, sebbene presenti un grave errore, che si può sanare col confronto dell'altra fonte. Riproduciamo la lettera dalla edizione suddetta, correggendo quell'errore col riscontro della copia del Viviani e segnando appiè di pagina, con la sigla s, le lezioni della stampa dalle quali ci discostiamo.
     
     
      Al Sig.r e P.ron Col.oIl Sig.r Curzio Picchena, Segretario di S. A. S.
      Firenze.(335)
     
      Molt'Ill.e Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Io scrissi, sono oggi 15 giorni(336), a V. S. molt'Ill.re quello che potevo dire allora in materia del pezzo di calamita ricercato da S. A. S.: che fu, che primieramente ne havevo io un pezzetto di circa mezza libbra assai gagliardo, ma di forma non molto elegante, e che questo era al cenno di S. A. S., padrona di questo e di tutto il resto; le dissi appresso, ritrovarsene un pezzo in mano d'un gentilhuomo amico mio(337), di bontà suprema, grande in circa 5 libre, e di bella forma; ma per ritrovarsi quel signore in Cadore, dissi che gli haverei scritto per intender l'animo suo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Firenze Lettere Antonio Bulifon Pozzoli Vincenzio Viviani Mss Bulifon Viviani Curzio Picchena Segretario Cadore