Alla quale intanto inchinandomi, bacio con ogni humiltà la vesta, et a V. S. mi confermo devotissimo servitore.
Potrà mandarmi il punto(340), chè non mancherò di procurare che V. S. resti servita, per quanto comportano i termini dell'arte. Il Signore la feliciti.
Di Pad.a, li 4 di Gennaio 1608.
Di V. S. molto I.
Ser.re Oblig.moGalileo Galilei.
170*.
BELISARIO VINTA a GALILEO in Padova.
Dall'Ambrogiana, 13 gennaio 1608.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XCIII, n.° 44. - Autografa.
Ill.re S.r mio Oss.mo
Ritrovandosi il Sig. Segretario Picchena assente per certa occorrenza del Ser.mo Padrone, io debbo rispondere alla S. V., per comandamento del suo et mio Signore, che di quella calamita non ne vorrebbe dare più che dugento scudi; et quando anche bisognasse che fussino d'oro, questo si acconsentirà, e V. S. può accordargli d'oro: ma a maggior somma non si vuole arrivare; et anche questo prezzo di dugento scudi si ha da stabilire et dare, sempre che il pezzo di detta calamita che si compra levi altretanto peso di ferro quanto pesa egli; et affermandosi che la calamita pesi cinque libbre, cinque libbre di ferro bisogna ancora che levi ella: altrimenti, non si ha a pagare nè anche li sudetti dugento scudi. Ma levando cinque libbre di ferro, la S. V. arrivi fin a dugento scudi d'oro, quando la non possa far meno; et più non se ne ha da dare. Et a V. S. bacio di buon cuore le mani.
Dall'Ambrogiana, a 13 di Gennaio 1607(341).
Di V. S. molto Ill.reTutto Aff.mo per servirla
Belisario Vinta
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Gennaio Oblig Galilei Padova Ambrogiana Modena Campori Picchena Padrone Ambrogiana Gennaio Vinta
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