Quanto al prezzo, questo signore, come da principio ho detto, non è per ritirar indietro la parola datami, rimettendosi in me; ma perchè nello scrivergli io de i 200 scudi d'oro mi ha risposto che, se par così a me, io gli faccia anco di argento, pur che ci sia la mia satisfazione, però, parendomi che questo signore potesse creder che io habbia voluto ristringerlo più di quello che haverei potuto fare, quando nel resto S. A. S. restasse satisfatta, la vorrei supplicare a restar servita di convertire li 200 S.di d'oro in 100 doble, che poco più di quelli importano, perchè così potrei mostrare a questo signore (la cui buona volontà devo io per molti rispetti procurar di conservarmi) di haver tenuta la sua parte più di quello che credeva. Ma perché l'ho tenuta occupata più di quello che haverei voluto, finirò con inchinarmi humilissimamente al Ser.mo nostro Signore, et con offerirmi servitore devotissimo a V. S. Ill.ma, alla quale prego da Dio somma felicità.
Di Pad.a li 8 di Febraio 1608.
Di V. S. Ill.maSer.re Dev.mo
Galileo Galilei.
172*.
SEBASTIANO VENIER a GALILEO in Padova.
Venezia, 17 febbraio 1608.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 114. - Autografa.
Ill.re et Ec.mo S.r H.do
Hebbi l'informatione che desideravo, et la ringrazio quanto più posso della diligenza che ha in ciò usato, conforme al solito della sua gientilezza. Farò l'ufficio coll'Ill.mo Moresini oportunamente, nella maniera che desidera. Le mando la lettera dell'Arrigetti, poichè comprende altro particolare. Non occore che me le offerisca, perchè sa che son tutto suo: ma ben col fine la saluto di core, et le prego da N. S. ogni maggior contento.
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