Qui non vi risponderò: sallo Iddio a che fine l'ò fatto, il quale ringratio della gratia concessami(352), et mi dia facultà di poter con gli effetti conrispondere al desiderio che ò di far il debito mio. Più a lungo non mi estenderò: vi pregherò bene che mi vogliate tener per vostro buon fratello, et siate sicuro che con ogni mio potere vederò di darvi qualche sollevamento, poi che per mia colpa dite di trovarvi in tante angustie. Scusatemi, chè quello che non ò fatto, è mancato da non haver il modo.
Ho inteso che mi farete mandar presto la cassa, la quale ho aspettato con molto desiderio per li liuti soli, chè invero in questa quaresima ne ò gran necessità per sonar in concerto, et per averli non mi sarei curato spender qualcosa di più ne la condotta: ma pazienzia. Vi ringratio della vostra buona volontà, et a voi, come a nostra madre, mi raccomando di vivo cuore, come fa ancora l'Annaclara, quale pagherei qualcosa che da voi fussi conosciuta. Dio vi feliciti.
Di Monaco, li 4 di Marzo 1608.
Volendomi scrivere, date le lettere costì in Padova al datore di questa, chè veniranno sicure.
Vostro Aff.mo Fratello
Michelag.lo Galilei
175.
GALILEO a [BELISARIO VINTA in Firenze].
Padova, 14 Marzo 1608.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. V, car. 13. - Autografa.
Ill.mo Sig.re et Pad.ne Col.mo
Risposi 5 settimane sono(353) alla cortesissima lettera di V. S. Ill.ma, nella quale mi haveva significata la mente di S. A. S. in materia di quella calamita; et perchè non ho poi vedute altre sue lettere, vo dubitando che, per qualche sinistro accidente, la mia possa essersi smarrita: onde ho resoluto replicar con brevità in questa quanto nell'altra li dicevo, acciò che qualche accidente non mi facesse apparire men diligente nel servizio del Ser.mo nostro Signore.
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