Parmi havere scritto altra volta a V. S. Ill.ma, come questa pietra sostiene una libra di più del suo peso; et perchè mentre l'ho hauta nelle mani vi ho fatto attorno molte esperienze et speculazioni, spero di farla veder a S. A. S. sostener, non senza grande ammirazione, poco meno che 'l doppio del suo peso, oltre a qualche altro stupendo scoprimento fattovi da me, come in un poco di minuta gli darò conto.
Che poi la calamita del mio valore possa attrarre l'affezione di V. S Ill.ma, con sua pace non ammetterò io, conoscendomi poverissimo di tutte le doti meritevoli di tanto favore. È per avventura più presto la calamita dello stato mio, che muove il pietoso affetto della cortesissima natura di V. S. Ill.ma ad amarmi et protegermi; nel quale devo io sperare et confidare assai più che nel mio merito, et per tanto restarne con tanto maggiore obbligo a V. S. Ill.ma, sì come veramente fo, ricordandomegli intanto vero et devotissimo servitore. Et con pregargli la buona Pasqua, gli bacio reverentemente le mani, come anco al S. Francesco, suo nipote et mio Signore.
Di Pad.a, li 4 di Aprile 1608.
Di V. S. Ill.ma.
Oblig.mo Ser.reGalileo Galilei.
181*.
BELISARIO VINTA a GALILEO in Padova.
Livorno, 12 aprile 1608.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI. car. 137. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.re et molto Ecc.te S.r Hon.mo
Si è scritto a Firenze al S.r Depositario Generale, che ci mandi un ordine di cento doble di buon peso per pagarsi a V. S. a lettera vista in Venetia; ma perchè hoggi, che siamo al sabbato, essendo così lontani da Firenze, non ci può essere l'ordine in tempo da inviarlo costà, seguirà con il primo commodo, et ne avviserò in un medesimo tempo V. S., acciò ch'ella vadia per il denaro et per darlo a chi la sa, et per consegnare la calamita, acciò che ce la porti uno de' nostri procacci.
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S Ill Pasqua S. Francesco Galilei Padova Hon Firenze Depositario Generale Venetia Firenze
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