Il Sig. Francesco(371) in vero mi ha fatto gran torto a non valersi del casino; et se non fosse ch'io spero esser riffatto in altra occasione, vorei farne risentimento et con lui et con V. S. Ecc.ma, et insegnar loro in qual maniera si trattino gli amici. Mi duole haverlo invitato a Venetia, perchè io sono stato defraudato di questa giustissima mia pretensione di honorare il mio casino con la presenza di questo gentilhuomo, et temo che in questa sua venuta habbia egli ricevuto più incomodo che piacere, perchè alla festa(372) non potessimo entrarvi, et nella regata non ebbi commodità di farlo andar in pedota, come sperava: tocherà a V. S. Ecc.ma far la mia escusatione.
Spontino non è mai comparso, nè meno tengo aviso se sia morto o vivo. Ho fatto fare, dopo mille ciancie, un'ancoreta di tre libre e meza, ma è riuscita molto goffa: in fatti qui non habbiamo un uomo da niente: tuttavia si farà la seconda prova per meritar l'oglio da ferite(373). Et mi sarebbe caro sapere quanto può levare quell'altro pezzo che V. S. Ecc.ma dissegnava mandar per Germania, perchè vorei far un'altra ancoreta o cosa simile.
M. Gasparo(374) mi fa instanza che io compri certo lottone, come ella vederà da una sua littera che ho consignata al Sig. Francesco, al quale il nostro fattore ha rifferito tutto quello che ha trovato questa matina, perchè io non posso perder una giornata di tempo in questo servitio.
Ma si faccia meglio dire la sua volontà, e me ne mandi un memorialetto, chè, farò che 'l fattore s'affatichi, acciò M. Gasparo non si lamenti.
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