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      All'una et all'altra delle quali Altezze, et insieme a Madama Ser.ma, supplico V. S. Ill.ma che per mio nome baci humilissimamente la vesta(393).
      Parmi di havere altra volta pregata V. S. Ill.ma a render grazie a S. A. S. di havermi così benignamente fatto grazia di convertir li 200 S.di in 100 doble, et questo per cautelar l'Ill.mo S. Sagredo, che io non habbia negletto il suo vantaggio, convenendomi, per i molti oblighi che ho con questo Signore, stimar molto la sua grazia; in augumento della quale desidero di proveder S. S. Ill.ma di un vaso di quell'olio da ferite del Siciliano, per portarlo seco in Soria, del quale mi ricercò più mesi sono, che io col suo soldo gli facessi provisione per questo tempo. Io havevo pensato di donarne a questo Signore un vasetto più proporzionato alla piccolezza della mia borsa, che alla grandezza del mio animo et del merito et bisogno suo: ma ancora a questi si farà corrispondente se, per intercessione di V. S. Ill.ma ci potrò aggiugnere la magnificenza del Ser.mo nostro Signore, impetrandomene un vaso da S. A. S., et facendo che la prima grazia concedutami aiuti l'impetrazione della seconda, sì come(394) il peso di un ferro aiuta la calamita a sostener più facilmente l'altro. Del qual favore ne resterò io perpetuamente obligato a S. A. S., et ne pregherò il Signore Dio, che di quanto a me ne donerà, di tanto ne levi il bisogno al suo felicissimo stato et ad i suoi fortunatissimi legni. Et a V. S. Ill.ma baciando con ogni reverenza le mani, mi ricordo devotissimo et obligatissimo servitore.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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