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      Da V.S. Ill.ma mi furono scritte queste formali parole: Ben è vero che il Ser.mo G. D. nostro Signore desidera di rivedervi quest'estate in Firenze, havendo gran bisogno dell'opera et presenza vostra; et però mi ha comandato che io vi scriva che doviate venire in ogni modo(397). Et io, come mi pareva, che convenisse, breve et semplicemente gli risposi, che sarei venuto ad obedire. La forma di questo secondo ordine, anzi pur tutta la lettera intera, è precisamente questa: Madama Ser.ma mi ha imposto che io vi scriva, che se vi torna bene di venire questa estate a Firenze, che gli sarà caro, et simile mi dice il S.r Principe; si che voi sentite, et in tanto io vi prego a conservarmi in vostra grazia. Di Firenze, etc. Hora, se si rimuove il servire a i Ser.i Padroni, il venire a Firenze a me non torna nè bene nè presso che bene, sì come all'incontro, concernendo il servizio di loro Altezze, il venire a servirle mi torna non pur bene, ma ottimamente bene; non essendo sotto la potestà mia cosa alcuna, la quale io volentieri non spenda per servire al mio Principe, dico sino al dispendio della vita stessa. Pare che questo secondo ordine metta come per accessorio degl'altri miei affari il servizio di loro Altezze Ser.e; ma, all'incontro, questo non solamente è in me il principale, ma il tutto: in guisa tale, che assolutamente a Firenze per miei interessi non ho che far niente; ma se ci si aggiugne il servire a i Padroni, non ho che fare altrove che a Firenze. Le parole dunque di questa seconda lettera, che pure è di persona molto accorta, mi hanno messo in gran confusione, et promossomi dubbio che l'aggradire che facessero loro Altezze Ser.e la mia venuta in Toscana et il mio frequentare la Corte, fusse solamente un trabocco della somma benignità et humanità di quelle, col quale, et non senza qualche lor tedio, si degnassero di concedere un poco di cibo al famelico mio desiderio, che vanamente mi trasporta ad insinuarmi nella servitù di quelle; ma non già perchè dal mio servizio, utile alcuno, comodo o diletto a loro Altezze ne provenga.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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