È arrivato qua un libro di un Tommaso Botio(403), scritto contro a' medici razionali, dic'egli, ed alcuno è parso che vi sia qualcosa di considerazione. Di grazia, V. S. mi dica che huomo e' sia stimato da lei e dagl'alt[ri], e se, stante che gl'altri medici non arrivano al male di D. Vincenzio, questo, che ha del nuovo, se sarebbe il caso suo. Le bacio le mani, e 'l Sig.r Andrea(404) ancora, il quale è dietro a mettere in ordine l'ode e qualch'altra cosa per mandarla a V. S. Nostro Signore la feliciti.
Di Firenze, il dì 5 di Agosto 1608.
Di V. S. molto Ill.eServ.re Aff.mo
Aless. Sertini.
Fuori: [Al] molto Ill.e ed Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei,
Alla Corte.
197*.
ALESSANDRO SERTINI a GALILEO [ad Artimino].
Firenze, 18 agosto 1608.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXIX, n.° 111. - Autografa.
Molto Ill.re Sig. mio,
O questa sì ch'è giuliva, che le lettere e scritture che io inviai giovedì a V. S., sieno ite male. Io diedi il plico alla posta al Sig. Brunacchi, al quale haveva dato l'altre lettere, e mi disse che ne arebbe fatto il servizio. È possibile che a quest'otta V. S. le abbia havute, e vedrà essere scritta la lettera sino di giovedì, il qual giorno, come io le ho detto, le detti alla posta. Ora, se la fortuna si accorda per far apparir maggiore la mia colpa, io non ne posso far altro; ed è un pezo ch'io sapeva che a me non era ella troppo amica. Ma io voglio presuporre che V. S. a quest'otta l'abbia ricevute, perchè, essendovi occasione sera e mattina di huomini che si spediscono costassù, quando sia avvenuto che 'l Brunacchi, a chi io le diedi, se le dimenticasse giovedì sera e anche venerdì, l'avrà mandate il sabato.
| |
Tommaso Botio Vincenzio Andrea S. Nostro Signore Firenze Agosto Galileo Galilei Corte Artimino Modena Campori Brunacchi
|