Di V. S. Ill.reAff.mo Ser.re
Curzio Picchena.
Fuori: All'Ill.re S.r mio Oss.moIl S.r Galileo [Galilei], Lettore di Matematica.
Padova.
206.
GALILEO a CRISTINA DI LORENA [in Firenze].
Padova, 11 febbraio 1609.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV. car. 35. - Autografa.
Mad.ma Ser.ma et mia Sig.ra Col.ma
La difficultà attraversatasi nella resoluzione del negozio di Mess. Benedetto Landucci, mio cognato, ha partorito dui buoni effetti: l'uno, che ha porto occasione a loro A. S.me di accertarsi delle honeste condizioni di detto mio cognato; et l'altro, di dimostrare a me come, sopra ogni mio merito, hanno in considerazione la mia devotissima et humilissima servitù: onde io devo doppiamente ringraziare Iddio et la loro benignità, che non meno cortesemente che prudentemente hanno disposto di quello uffizio ad utile et commodo di detto mio parente. Io rendo dunque grazie infinite a V. A. S. per la benigna intercessione apresso il Ser.mo G. D.: nè potendo altro per adesso derivare dalla mia debolezza che un purissimo affetto di devozione, con questo humilissimamente mi inchino alle loro A.e S.me, nominando il mio obbligo perpetuo, et pregandoli da Dio il colmo di felicità.
Di Pad.a, li 11 di Febbraio 1609.
Di V. A. S.maDev.mo et Hum.mo Servo et Vassallo
Galileo Galilei.
Fuori: Alla Ser.ma G. Duchessa di Toscana,
mia Sig.ra Col.ma
207.
GALILEO ad [ANTONIO] DE' MEDICI in Firenze.
Padova, 11 [febbraio] 1609.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. V, car. 19. - Autografa.
Ill.mo et Ecc.mo Sig.re et Pad.ne Col.mo
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