Et pertanto, giudicandolo degno di essere dalla S. V. ricevuto et come utilissimo stimato, ha determinato di presentarglielo et sotto l'arbitrio suo rimettere il determinare circa questo ritrovamento, ordinando et provedendo che, secondo che parerà oportuno alla sua prudenza, ne siano o non siano fabricati.
Et questo presenta con ogni affetto il detto Galilei alla S. V., come uno de i frutti della scienza che esso, già 17 anni compiti, professa nello Studio di Padova, con speranza di essere alla giornata per presentargliene de i maggiori, se piacerà al S. Dio et alla S. V. che egli, secondo il suo desiderio, passi il resto della vita sua al servizio di V. S. Alla quale humilmente si inchina, et da Sua Divina Maestà gli prega il colmo di tutte le felicità.
229*.
ALESSANDRO SERTINI a GALILEO in Padova.
Firenze, 26 agosto 1600(474).
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 106. - Autografa.
Molto Mag.co Sig.r mio Oss.mo
Se noi non ci conoscessimo, io mi sbraccerei per fare una menata di scuse e di cirimonie con V. S., essendo stato tempo senza darle ragguaglio di me e di mio essere, e senza procurare di haverlo di lei. Lo fo di presente, dicendole di esser quel medesimo suo affezionato servidore di sempre, di star benissimo al servizio suo: il simigliante desidero e spero ch'ella sia per avvisare a me dì sè stessa.
Al Sig.r Francesco Buonamici è stato trattato della lettura che haveva costì il Sig.r Piccolomini(475), sì come V. S. può sapere. Egli desidera particolare informazione dello Studio e del modo del vivere, e particolarmente desidera haverne informazione da lei per haverne anche il parer suo, se tal lettura sia a proposito suo o no.
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