Di Firenze, li 29 di Agosto 1609.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo Ser.r
Enea Piccolomini Arag.na
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Padova.
233**.
GIOVANINI BARTOLI a BELISARIO VINTA in Firenze.
Venezia, 29 agosto 1609.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3001, n.° 64. - Autografa.
....Più di tutto quasi ha dato da discorrere questa settimana il S.re Galileo Galilei, Matematico di Padova, con l'inventione dell'occhiale o cannone da veder da lontano. Et si racconta che quel tale forestiero che venne qua col secreto, havendo inteso da non so chi (dicesi da Fra Paolo teologo servita) che non farebbe qui frutto alcuno, pretendendo 1000 zecchini, se ne partì senza tentare altro; sì che, essendo amici insieme Fra Paolo et il Galilei, et datogli conto del secreto veduto, dicono che esso Gallilei, con la mente et con l'aiuto d'un altro simile instrumento, ma non di tanto buona qualità, venuto di Francia, habbia investigato et trovato il secreto; et messolo in atto, con l'aura et favore d'alcuni senatori si sia acquistato da questi SS.ri augumento alle sue provisioni sino a 1000 fiorini l'anno, con obligo però, parmi, di servir nella sua lettura perpetuamente....
234*.
LORENZO PIGNORIA a PAOLO GUALDO [in Roma].
Padova, 31 agosto 1609.
Bibl. Marc. in Venezia. Cod. LXVI della Cl. X, It., car. 98. - Autografa.
....Di nuovo non habbiamo altro, se non la reincidenza di S. Serenità, e ricondotte di Lettori: fra' quali il Sig. Galileo ha buscato mille fiorini in vita, e si dice co 'l benefizio d'un occhiale simile a quello che di Fiandra fu mandato al Card.
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