Voi sapete il resto, e sapete quello voglio dire.
Racomandatemi al Freddolino et a tutte quelle gentildonne e la S.ra Lucietta Zabarella; e sopratutto non mancate di scrivermi et empiere un foglio di tutti i contenti, delizie che passono e causate per la mia partita, perchè so che non basterà, volendomene accennare(497). Che è quanto per ora mi occore. Nostro Signore vi prosperi.
Di Firenze, il dì 21 di 9bre 1609.
V.a Aff.ma quanto madre,
Giulia Galilei.
Quello che havessi speso il P.Fra Cipriano per g.ro, rinborsatelo.
Fuori, d'altra mano: Al molto Mag.co et mio Oss.moMess. [Al]ex.o di Piero Santi, in casa il Matematico.
Padova,
255*
OTTAVIO BRENZONI a GALILEO in Padova.
Verona, 23 novembre 1609.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 106. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Sento gran contento da i commandi di V. S. Ecc.ma, se non me gli scema alquanto il suo dubbitare nel commandarmi, et iscusarsi meco; benchè io debbi ascriver questo più tosto alla sua natural gentilezza, che che così lei giudichi che sii di bisogno.
Io spero a un'altra posta di servirla di quella genesi; tra tanto mi ha parso convenevole al debito mio scriverle della sua ricevuta, et particolarmente per rallegrarmi dell'honore et premio conferitoli solo per questa così rara, dilettevole et utile invencione: che se s'havesse a rimunerare tutto il valor suo, bisognarebbe decuplare lo stipendio, ancorchè l'attione del vedere fosse solo dupplicata. Sì che è hormai tempo che godi et si conservi, senza tanto affatticare.
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