Cosimo Minerbetti; alla quale non occorrendo altra risposta, basterà che V. S. mi favorisca significar la ricevuta a detto Signore, et insieme ricordarmeli servitore obligatissimo. Alla gentilissima sua mi è impossibile il rispondere con parole, et molto meno con fatti; ma se più di quelle, et non meno di questi, si deve prezzare l'affetto dell'animo, certo non mancherò di corrispondere al debito, al quale gl'infiniti meriti di V. S. mi legano: procurerò anco, il più che potrò, che gl'effetti diano segno di questa medesima disposizione, qualunque volta da V. S. mi sarà fatta grazia di suoi comandamenti, da me infinitamente bramati.
La mia venuta sarà costà indubitatamente avanti S. Giovanni, piacendo a Dio che io sia sano, essendomi molte volte stato così comandato dal Ser.mo nostro Signore, mentre ero costà; mi vi tratterrò tutta la state, ciò è sino alla fine di 7mbre, conoscendo adesso quali sono le maniere et i termini veramente onorati dala nobiltà fiorentina: intanto in questa mia assenza supplico V. S. a conservarmi, insieme con la sua, la memoria et la grazia di tanti miei Signori quanti V. S. sa e conosce, li quali non posso nominare ad uno ad uno. Haverò meco qualche miglioramento nell'occhiale, et forse qualche altra invenzione. Altro non mi occorre dirgli: di nuovo nella sua grazia mi raccomando, et con ogni affetto gli b. le mani.
Di Pad.a, li 4 di Xmbre 1609.
Di V. S. molto I.
Ser.re Parat.moGalileo Galilei.
Fuori: Al molto Illustre Sig.re et Pad.ne Osser.moIl Sig. Michelagnolo Buonarruoti.
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Minerbetti S. Giovanni Dio Xmbre Parat Galilei Illustre Sig Osser Buonarruoti
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