Pagina (319/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Molte altre minutie ho osservate, e più ancora spero di essere per osservarne, sendo intorno al finire un occhiale che mi avvicinerà(571) la luna a meno di 2 diametri della terra.
      Di tutte le sopradette osservationi niuna se ne vede o può vedere senza strumento esquisito; onde possiamo credere di essere stati i primi al mondo a scuoprire tanto da vicino et così distintamente qualche cosa dei corpi celesti.
      Et oltre all'osservationi della luna, ho nell'altre stelle osservato questo. Prima, che molte stelle fisse si veggono con l'occhiale, che senza non si discernono; et pur questa sera ho veduto Giove accompagnato da 3 stelle fisse. totalmente invisibili per la lor picciolezza, et era la lor configuratione in questa forma:
      [vedi figura 259g.gif]nè occupava non più d'un grado in circa, per longitudine.
      I pianeti si veggono rotondissimi, in guisa di piccole lune piene, et di una rotondità terminata et senza irradiatione; ma le stelle fisse non appariscono così, anzi si veggono folgoranti et tremanti assai più con l'occhiale che senza, et irradiate in modo che non si scuopre qual figura posseghino.
      Hora mi resta, per satisfare interamente al commandamento di V. S. Ill.ma, dirli quello che si deve osservare nell'uso dell'occhiale: che insomma è che lo strumento si tenga fermo, et perciò è bene, per fuggire la titubatione della mano che dal moto dell'arterie et dalla respiratione stessa procede, fermare il cannone in qualche luogo stabile. I vetri si tenghino ben tersi et netti dal panno o nuola che il fiato, l'aria humida e caliginosa, o il vapore stesso che dall'occhio, et massime riscaldato, evapora, vi genera sopra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Giove