È ben che il cannone si possa allungare et scorciare un poco, cioè 3 o 4 dita in circa, perchè trovo che per distintamente vedere gl'oggetti vicini il cannone deve esser più lungo, et per lo lontano più corto. È bene che il vetro colmo, che è il lontano dall'occhio, sia in parte coperto, et che il pertuso che si lascia aperto sia di figura ovale, perchè così si vedranno li oggetti assai più distintamente.
Et tanto per hora posso dire a V. S. Ill.ma, alla quale di vivo cuore bacio le mani e dal S.re Dio prego felicità.
Di casa, li 7 Gennaro(572) 1610.
Di V. S. Ill.maSer.re Aff.mo
Galileo Galilei.
260**.
BELISARIO VINTA a GALILEO in Padova.
Firenze, 9 gennaio 1610.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XCIII, n.° 47. - Autografa.
Illustre et molto Eccellente Sig.r mio Oss.mo
La lettera ch'io scrissi a Cracovia per V. S., non ostante l'assenza del Sig. Valerio Montelupi, è stata mandata, com'ella vedrà per l'inclusa(573), a buono et fidato ricapito, et ne staremo attendendo la risposta. Et io son tutto di V. S. al solito, et le bacio le mani.
Di Firenze, li 9 di Gennaio 1609(574)
Di V. S. Ill.a et molto Ecc.teServ.re Aff.mo
Belis.o Vinta.
Fuori: All'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r mio Oss.moIl Sig. Galileo [Galilei], Matematico dello Studio di Padova.
Padova.
261*.
GIULIA AMMANNATI GALILEI ad ALESSANDRO PIERSANTI in Padova.
Firenze, 9 gennaio 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 34. - Originale, non autografa.
Honor.do Mess. Aless.ro
Son molte settimane che non ho ricieuto vostre lettere, nè so la cagione: mi son messa a farvi scrivere la presente, per la quale vi prego a dar[mi] qualche nuova di costì, come si passi per tutti.
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