Se si potesse differire sino alla state, nel qual tempo sarò costà per ubidire al cenno di S. A. S., non direi altro; ma in tutta la state nè Giove nè i 4 pianeti si vedranno, mediante la vicinanza del sole: nè altre vacanze ci sono sino a quel tempo, se non queste di Pasqua. Però sopra questo particolare aspetterò il prudentissimo parere di V. S. Ill.ma; il quale se sarà che io debba venire, mi farà favore che io trovi una lettiga a Bologna per il lunedì della settimana di Passione, perchè di Padova potrò partire il venerdì avanti. Questo incontro, d'haver potuto con maniera tanto pellegrina et da non se ne poter mai più sperare una simile per dimostrarmi quanto sia io devotissimo servo del mio Signore, mi è tanto a cuore, che io non vorrei che da veruna difficultà o intoppo mi fusse perturbata: però V. S. Ill.ma non si meravigli se io l'ho a cuore, et se io desidero che ella sia conosciuta et ricevuta per tale quale ella veramente è.
Io non ho più tempo di scrivere, essendo notte: però, con fargli reverenza, con ogni devozione gli bacio le mani, et dal Signore Dio gli prego somma felicità.
Di Venezia, li 13 di Marzo 1610.
Di V. S. Ill.maSer.re Oblig.mo
Galileo Galilei.
272*.
[PAOLO SARPI a GIACOMO LESCHASSIER].
Venezia, 16 marzo 1610.
Bibl. Naz. in Parigi. Cod. lat. 8601 (già Colbertino 2832), car. 93 e 94. - Copia di mano sincrona. Delle lin. 1-14 [Edizione Nazionale], fino alle parole "secundis 17", è copia, di mano del sec. XIX, nei Mss. Gal., Par VI, T. VI, car. 18. Questa copia, che fu trascritta quando fu messa insieme la raccolta Palatina dei Mss.
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