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      Ma di quei che sono già noti, Saturno, che è il maggiore, non merita tanto honore, per la malvagità e tardità de' suoi effetti; e Giove, che ne sarebbe più meritevole, cede di grandezza a Saturno. Perciò prego V. S. che mi avvisi quello che s'è osservato intorno a queste cose, che io confesso di non poter da per me stesso sapere.
      Dietro a tutte queste difficultà, nate dalla debolezza del mio ingegno e dalla poca cognitione delle scienze (del che so che mi scusarà appo V. S. la continua violenza delle perpetue occupationi e private e publiche, che mi traggono assai sovente fuori di me stesso, non che dallo studio e dalla città), scriverò anco un'asprissima querela fattami da tutti gli astrologi e da gran parte de' medici; i quali intendendo che s'aggiungano tanti nuovi pianeti a' primi già conosciuti, par loro che necessariamente ne venga rovinata l'astrologia e diroccata gran parte della medicina, perciochè la distributione delle case del zodiaco, le dignità essentiali ne' segni, le qualità delle nature delle stelle fisse, l'ordine de' cronicatori(623), il governo dell'età de gli huomini, i mesi della formatione dell'embrione, le ragioni de' giorni critici, e cento e mill'altre cose, che dipendono dal numero settenario de' pianeti, sarebbero tutte sin da' fondamenti distrutte. A questo ho risposto io, che conciosia cosa che le stelle influiscano quaggiù non per altro istrumento che per quello del lume loro, necessariamente ne segue che le stelle ch'hanno minor lume debbano ancora influir minori effetti; onde questi nuovi pianeti, havendo debolissimo lume, come dinota la lor picciolezza e 'l non potersi da noi vedere, fa mistiero che non possino influir effetti di molta consideratione: dal che segue che non sarà necessario mutar gli ordini della astrologia o della medicina, ancor che s'accresca il numero delle stelle.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Saturno Giove Saturno