Prendo anche a mia particolar gratia esser, per cortesia del S.or Paolo Beni, stato uno de' primi ad haver parte delle sue maraviglie; ond'io ho scritto a lui che, come Platone ringratiava gli Dii che l'havessero riserbato a nascere nell'età di Socrate, così rendo io al vero Iddio doppiamente gratie, che m'habbia conceduto di vivere in questi fortunati tempi, e molto più d'haver occasione, come spero dalla humanità di V. S. e dall'intercessione del S.or Beni, d'essere da lei accettato per molto suo particolar servitore. Io come tale me le profero; e se dell'essere da lei per tal ricevuto me n'assicurasse alcun suo comandamento, me 'l recarei a magior fortuna dell'altre due. Sa V. S. adunque il modo di favorirmi, et io non dubito della sua cortesia: onde, spettando l'effetto delle sue gratie, resto priegando a V. S. da N. S. ogni felicità.
Di Napoli, il dì XVIII di Marzo 1610.
Di V. S. molt'Ill.reAl S.or Matematico.
Certo Ser.reGiovanb.a Manso.
Fuori: Al molt'Ill.re Sig.reIl Sig.or Galilei.
276.
GALILEO a COSIMO II DE' MEDICI, Granduca di Toscana, [in Firenze].
Padova, 19 marzo 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 45. - Autografa.
Ser.mo G. D. et mio Sig.r Col.mo
Mando all'Altezza Vostra Ser.ma il mio Avviso Astronomico(627), dedicato al suo felicissimo nome. Quello che in esso si contenga et l'occasione dell'inscriverlo a lei, vedrà dalla dedicatoria dell'opera, alla quale mi rimetto per non tediarla due volte: solo con questa con ogni humiltà me l'inchino, et reverentemente gli bacio la vesta, augurandoli da Dio il colmo di felicità.
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