Di Padova, li 19 di Marzo 1610.
Di V. A. S.
Humiliss.o Servo et Vassallo
Galileo Galilei.
277.
GALILEO a [BELISARIO VINTA in Pisa].
Padova, 19 marzo 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. V, car. 29-33. - Le car. 29-30 contengono una prima stesura autografa, scritta in Venezia (cfr. pag. 299, lin. 57 [Edizione Nazionale]) e che GALILEO lasciò incompiuta: la pubblichiamo qui appresso, e ad essa facciamo seguire la lettera, pur autografa (car. 31-33), quale fu effettivamente mandata e molto diversa dalla prima stesura.
Ill.mo Sig.re et Pad.ne Col.mo
Invio a V. S. Ill.ma la dedicazione de i quattro nuovi pianeti alla Ser.ma et felicissima Casa Medici, sotto gli auspicii del Ser. G. D. Cosimo II, nostro Signore: la quale mando a S. A. S. insieme con quello stesso occhiale col quale ho ritrovati i pianeti et fatte tutte le altre osservazioni, et lo mando così inornato et mal pulito quale me l'havevo fatto per mio uso; ma da poi che è stato strumento a sì grande scoprimento, desidero che sia lasciato nel suo primo stato, non convenendo che si rimuova cosa alcuna delle vecchie per onorarne delle nuove che non sono state a parte nelle vigilie et fatiche delle osservationi. Però supplico V. S. Ill.ma a far mia scusa in questa parte a presso S. A., anzi a pregarla a lasciarlo in questo stato, perchè non gliene mancheranno di altri ornatissimi. Sarà ancora necessario che io sia scusato se l'opera non esce fuori stampata con quella magnificenza che alla grandezza del soggetto si saria richiesto, essendo che l'angustia del tempo non l'ha permesso, et l'indugiare et differire la publicazione era con mio troppo pericolo et risico che forse qualche altro non mi havesse preoccupato; onde mi sono resoluto mandare innanzi(628) questo avviso, insieme con la denominazion delle stelle, per publicar poi in breve molte altre particolari osservazioni, le quali vo continuando di fare intorno a queste medesime cose.
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