Però anco sopra questo particolare desidero l'aiuto et il favore di V. S. Ill.ma: la quale doverà scusarmi delle tante molestie, considerando che il mio fine non tende ad altro che al mantenimento di questa grande impresa, concernente al Ser.mo nostro Signore, per la quale ho passate la maggior parte delle notti di questo inverno più al sereno et al discoperto, che in camera o al fuoco. Supplico per tanto V. S. Ill.ma a scusarmi et perdonarmi se forse più del conveniente la molesto; et se non gli mando adesso un occhiale, non se ne maravigli, perchè ne ho a pena tanti per il bisogno detto di sopra, et l'indugio sarà compensato con tanto maggiore eccellenza, perchè gliene darò uno quale ancora non se ne son fatti di tali: et alla mia venuta costà questo Giugno porterò al G. D. in questa materia cose di infinito stupore.
È tempo di finire: gli bacio con ogni humiltà le mani, et nella sua buona grazia raccomando tutto l'esser mio. Il Signore la feliciti.
Di Pad.a, li 19 di Marzo 1610.
Di V. S. Ill.maSer.re Oblig.mo
Galileo Galilei.
L'alligata(637) senza mansione è per Madama Ser.a, madre del G. D.: la prego a fargli far la mansione, perchè non vorrei prender qualche errore.
278.
BELISARIO VINTA a GALILEO in Padova.
Pisa, 19 marzo 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI. car. 98. - Autografa la sottoscrizione.
Ill. et molto Ecc.te S.r mio Oss.mo
Havendo ricevuto la copia del suo Avviso Astronomico, l'ho subito fatta vedere a S. A. Ser.ma, alla quale havendo anche letto la lettera di V. S. che l'ha accompagnata, se le è accresciuto di sorte il desiderio di veder quei nuovi pianeti, che per assicurarsi che le riesca, aspetta che V. S. alle prossime vacanze venga con il suo eccellentissimo occhiale a facilitarne ella propria il modo, com'ella ha offerto; et a questo effetto darà a suo tempo l'ordine, che il lunedì della settimana di Passione ella possa trovare in Bologna la lettiga.
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