Le Muse vanno un poco adagio, perchè le nove sono rimaste indietro per una decima che debbe haver più bel muso. V. S. bisogna che gli scriva da sè, s'ella vuole che faccia qual cosa sopra le stelle Medicee(651). Io ne ho gettato un motto co 'l Sig.r Buonarruoti(652); con gl'altri, non havendo tanta familiarità, non so come mi fare, ancho volendo. E perchè è tardi, finisco, e le bacio le mani.
Di Firenze, il dì 27 di Marzo 1610.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.eSer.e Aff.mo
Aless.o Sertini.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo Sig. e P.ron mio Oss.mo[Il] Sig.r Galileo Galilei, in
Padova.
283**.
GIOVANNI BARTOLI a BELISARIO VINTA in Firenze.
Venezia, 27 marzo 1610.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3001, n.° 105. - Autografa.
.... Inviai subito a Padova la lettera per il Galilei, del quale viene da ogniuno letto et considerato un libro fatto di nuovo, dove mostra d'haver col suo occhiale trovato 4 pianeti di più, et visto un altro mondo nella luna, et cose simili, che danno pastura dilettevole ai professori di quelle scientie, massime per il titolo di Sidera Medicea. Non posso già restar di dire, che da molti di questi signori vien stimato hora ch'egli li habbia burlati, quando diede per secreto quel cannone che era molto vulgare, et che nelle piazze si è venduto sino a 4 o 5 lire, della medesima qualità, come si dice; et molti poi se ne ridono, chiamandoli corrivi, mentre egli ha cercato di fare il fatto suo, come ha fatto, et gli è riuscito con un augumento di 500 fiorini alla sua provisione ordinaria per la sua lettura.
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