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      Distantia loci, magna ad vos euntium penuria. Germanico idiomate meas priores num acceperis, in trivio versor. Hisce peto edoceri nil aliud, nisi de quatuor Galilei Galilei, Pataviensis professoris publici, planetis, an T. E. illos videat? Iudicium T. E. hac de re audire, erit mihi pulcrum, erit gratum, erit acceptum.
      Ephemerides, quas T. E. cum Magino secundum fundamenta Tychonica edere vult, opus est ut undecim planetas habeant, si datur fabula illa Galilei esse vera. D. Maginus ad te brevi literas suas daturus est. Interim te valere, una cum tuo filiolo et omnibus claris et caris gemmulis, discupio. Plura non do, iudicium tuum hac de re ore hianti expectans. D. Bacchacium(663) officiose saluto.
     
      Bononiae, 16 April. a.o Christogonìas 1610, ut vulgus.
      T.ae E.aeStudiosissimus
      M. H. L.,
      quem nosti, m. pp.
     
      Fuori: Excellentissimo Viro
      D. M. Ioan. Keplero, S. C. Maiest. Mathematico,
      Maecenati, fautori et promotori suo carissimo.
      Praga.
     
     
     
      294*.
     
      ILARIO ALTOBELLI a GALILEO in Padova.
      Ancona, 17 aprile 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 122. - Autografa.
     
      Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Il Nuncio Sidereo di V. S. Ecc.ma fa tanto strepito, ch'ha potuto destarmi da un profondissimo letargo a cui soggiaccio per un lustro continuo. L'Ill.mo S.r Card. Conti, mio signor, m'ha fatto vedere il libro; che se non havesse saputo la nuova se non per fama, et non havesse veduto la verità, con tanta diligenza dimostrata da V. S., io me ne sarei burlato. E chi l'havesse mai creduto? e pur è vero. Impazzirebono, se fusser vivi, gli Hipparchi, i Tolomei, i Copernici, i Ticoni, e gli Egittii et i Caldei antichi, che non hanno veduto la metà di quello che si credevano di vedere, e la gloria di V. S. Ecc.ma con sì poca fatiga offusca tutta la gloria loro; del che io ne godo tanto, che niente più. Ma vorei pur partecipar del gusto in pratica, et cooperar con V. S. Ecc.ma per testificare il medesimo al mondo, acciò non ci fusse persona alcuna che queste cose le reputasse vanitade e sogni; e lei anco, acciò questa verità fusse ben promulgata e ben dechiarata, doverà usar ogni studio che altri vedano il medesimo oculata fide.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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