Hora sappia V. S. Ill.ma che di molti mesi prima ch'io venissi in Lombardia, il Galileo, filosofo e matematico esquisito che legge in Padova, et è suddito del Granduca, ne donò uno a S. A., compagno d'un altro che poco prima haveva donato alla Rep.ca di Venetia, et ottenutone per premio mille scudi di pensione servendo, et cinquecento l'anno, non servendo: et io mi trovai qui presente all'esperienza prima che se ne fece, e fra l'altre cose si vide di lontano tre miglia un caprioletto assai picciolo. E perchè mi parve cosa nuova e da prezzarsi da ogni principe per lo frutto che può cavarsene, oltre alla curiosità, motteggiai a Madama che subito che si risapesse che qui fosse una simil cosa, i principi parenti et amici ne ricercherebbono S. A.; e 'l Granduca et ella rispose subito che risponderebbono d'haverla da Venetiani, et di non potere comunicarla ad altri. Pare poi che si sia fatta in modo familiare questa inventione, che se ne siano veduti diversi, più e meno perfetti secondo l'habilità de gli artefici; onde posso credere che cotesti principi n'habbiano anch'essi, e non se ne curino. Tuttavia non vo' restar, ad ogni buon fine, di dire a V. S. Ill.ma, che havendomi detto il Sig. Paolo Giordano Orsino, tornato hora dal suo viaggio, d'haverne portato alcuni di Fiandra, caso che coteste Altezze n'havessero desiderio, non sarebbe forse difficile d'haverne uno da S. Ecc.za. È vero che non converrebbe fondarsi su la mia proposta, non essendo forse espediente che qui si sapesse del mio presente motivo: ma se il S.r Duca, o, non volendo S. A. cimentarsi per dubio della negativa, il S.r Principe, scrivesse a questo S.re d'havere inteso il suo ritorno, e che se per caso havesse portato alcuno di quelli occhiali di Fiandra che veggono così di lontano, havrebbe gusto d'haverne uno, potrebb'essere che S. E.za incontrasse volentieri l'occasione di servire a S. A.
| |
Lombardia Padova Granduca Rep Venetia Madama Granduca Venetiani Giordano Orsino Fiandra Altezze Duca Principe Fiandra
|