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      Non creda però V. S. Ill.ma ch'io sia invitato a dir questo da intenzione alcuna ch'io n'habbia, perchè se l'havessi, parlerei in altra maniera: ma mi è venuto solo questo pensiero dal parermi l'occhiale cosa da principe e dall'haver inteso da S. Ecc.za che n'ha portato più d'uno, ch'io m'immagino che non sia se non ad effetto di regalar principi che non ne habbiano. Sopra tutto è necessario di non mustrar che da me ne possa esser presentita cosa alcuna in questa materia; nè io sarei buono da esservi impiegato, per non generar sospetto.
     
     
     
      305*.
     
      CARLO BARTOLI a GALILEO in Padova.
      Venezia, 1 maggio 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 49. - Autografa.
     
      Molto Ill.tre et Ecc.mo Sig.re e P.ne Oss.mo
     
      Io li do il ben tornato, et li mando un mazzo di lettere venuto da Pragha et consegnatomi dal segretario del Residente di Toscana, il quale, come credo che sapia, non si trova qui al presente. Et questo suo segretario mi ha detto che il Sig.re Giuliano di Medici li accenna che fra V. S. e lui potrebbe esser passassero molte lettere, et che l'uno all'altro mandasse diverse cose; che però habbia cura di mandare a Pragha a buon recapito tutto quello che lei mandasse, sì come anchora tutto quello che per lei li venisse nelle mani. Dice dunque detto segretario, che non ha comodità di mandar queste cose se non fra quele del G. D., la qual cosa volentierissimo farebbe, se di sopra ne havesse qualche ordine; che però potrebbe V. S. agevolissimamente ottenere dal Sig.re Vinta che così li ordinasse, che la servirebbe con ogni diligentia.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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