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      Di queste mie opere ne sarà datto al Gran Duca, et ne sarà portato per tutte le parti, aciò sii fatto iudicio de la verità.
     
      Da Mil.o, alli X Iulio 1610.
      Di V. Paternità
      Aff.mo Serv.
      Martino Horky a Lochovic.
     
      Fuori: Al M.co et molto Reverendo
      Padre M.ro Paolo de' Servi.
     
     
     
      359*.
     
      COSIMO II, Granduca di Toscana, a GALILEO in Padova.
      Firenze, 10 luglio1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 39. - Autografa la firma. Nei Mss. Gal., P. I, T. I, car. 197, è una copia sincrona, in capo alla quale si legge: "Fede per me infrascritto, qualmente nella filza segnata con lettera A de' negoti dell'almo Studio Pisano e Fiorentino, a c. 1, apparisce quanto appresso", e in fine è la firma di GIO. BATTISTA TOZZI, che, come Cancelliere dello Studio, la autentica. Questa copia, che non è molto esatta, ci fornisce qualche parola che nell'originale, essendo molto guasta la carta, più non si distingue.
     
      Don Cosimo
      Gran Duca di Toscana etc.
     
      Mag.co nostro Dilett.mo
     
      L'eminenza della vostra dottrina et della valorosa vostra suffizienza, accompagnata da singolar bontà nelle matematiche et nella filosofìa, et l'ossequentissima affezzione, vassallaggio, et servitù che ci havete dimostra sempre, ci hanno fatto desiderare di havervi appresso di noi; et voi a rincontro ci havete fatto sempre dire che, ripatriandovi, havereste ricevuto per sodisfazione et grazia grandissima di poter venire a servirci del continuo, non solo di Primario Matematico del nostro Studio di Pisa, ma di proprio Primario Matematico et Filosofo della nostra persona: onde, essendoci risoluti di havervi qua, vi habbiamo eletto et deputato per Primario Matematico del suddetto nostro Studio, et per proprio nostro Primario Matematico et Filosofo; et come a tale habbiamo comandato et comandiamo a chiunque s'appartiene de' nostri Ministri, che vi diano provisione et stipendio di mille scudi, moneta fiorentina, per ciascun anno, da cominciarvisi a pagare dal dì che arriverete qui in Firenze per servirci, sodisfacendovisi ogni semestre la rata, et senza obligo d'habitare in Pisa, nè di leggervi, se non honorariamente, quando piacesse a voi, o ve lo comettessimo espressa et estraordinariamente noi, per nostro gusto o di Principi o Signori forastieri che venissino; risedendo voi per l'ordinario qui in Firenze, et proseguendo le perfezzioni de' vostri studii et delle vostre fatiche, con obligazion però di venir da noi dovunque saremo, anche fuor di Firenze, sempre che vi chiameremo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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